GIRETTO IN AFRICA NEL WEEK-END O BABY SHOWER?
Possiamo fare un fragoroso applauso alla nostra generazione? (Con nostra intendo i millennials ovviamente).
Certo, ce lo meriteremmo in ogni caso dato che:
- Ci siamo affacciati al mondo del lavoro durante il periodo 2008/2014, grande crisi italiana;
- Siamo arrivati giusti giusti dopo il grande benessere della generazione precedente, quando con la terza media potevi costruirti un impero e non solo su farmville;
- Conquistare la Magna Grecia è stato meno complesso di comprare casa;
- Crollo del sogno del grande amore: la scia delle relazioni durature portata avanti dalla generazione dei nostri genitori si è in qualche modo spezzata, lasciando una voragine nella quale si sono insediate le app di incontri con relativi disagi;
- Sappiamo sciare e l’abbiamo imparato grazie a varie settimane bianche con maestro di sci annesso (ciao Hervin, ricordo ancora i tuoi denti gialli) ma non potremmo replicare l’esperienza con un eventuale figlio considerati i nostri stipendi medi e il costo attuale;
- Ultimo ma non meno importante: durante il Covid ci siamo scaricati tutti TikTok e non sapevamo usarlo.
Credo che la nostra generazione abbia un po’ spezzato quel ritmo del: conosco qualcuno, mi sposo, faccio figli.
Non c’è nulla di male nel farlo eh, non voglio essere travisata, ma se quella era la normalità del fatti, noi ci siamo spostati un po’ più in là per schivarla e creare nuove realtà.
Per esempio ci siamo resi conto che c’è un mondo da vedere, che il paesotto forse ci sta stretto, che un lavoro “sicuro” e uno stipendio non bastano a colmare la nostra ricerca di soddisfazione da questa vita.
Le conversazioni sono quindi molto disparate: fai slalom tra un baby shower e l’altro mentre un tuo amico ti chiede se nel week-end ti va di andare in Africa con lui. Tutto normale.
Ah, poi ci sono quelli (ed eccomi qua) che attorno ai 30 anni hanno deciso di correre mezze maratone e incentrano la loro intera personalità su questa passione.
In tutto questo, difficilmente vi è giudizio.
Difficilmente ho sentito criticare l’una o l’altra vita, perché di fatto vi assicuro che i due casi sono accomunati dalla confusione più totale di quello che si sta facendo.
Fake it until you make it (until you die).
La nostra generazione ha finalmente sviluppato una sorta di sensibilità verso alcuni argomenti, quali matrimonio, figli, scelte sessuali.
Li trovo traguardi molto importanti, forse siamo stati troppo impegnati a finire gli studi, trovare un lavoro, comprarci una casa nella maggior parte dei casi senza un compagno/a, quindi di fatto che il compagno delle medie si sposi o che quello che faceva il chierichetto abbia 10 figli te ne importa fin là.
L’unica cosa che mi spaventa davvero è vedere i faccioni di persone con cui ero in classe alle elementari presenti nei cartelloni per le elezioni comunali, sono sincera.
C’è una sorta di accordo generale tra noi nel quale certe domande che spesso sono un po’ scomode come “quando pensate di avere un figlio?” o “beh ma manca poco al matrimonio ormai no?” si fanno sempre più rare.
Vogliamo tanto bene agli animali, ai nostri, a quelli degli altri, a quelli che si trovano ovunque nel mondo.
Mi fa molta tenerezza questa cosa, chissà cosa ci è successo, sarà stato l’effetto del tamagotchi.
Ps. Per me andare in Africa nel week-end è un sì totale.
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